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L'immagine di Maria Madre dei poveri

Nel quadro di Maria Madre dei poveri, che è ambientato in uno scenario buio e oscuro, vediamo dei ciottoli che si trovano in un torrente. L’acqua che scende è l’acqua del torrente della grazia di Dio.
Invece di essere nell’oscurità, la Madonna è luminosa. C’è una luce che parte da dentro di lei e le irradia il volto e la mano. Ella vorrebbe illuminare coi raggi della sua luce anche ciascuno di noi, suoi figli.
La Madre ha preso dal torrente una pietra, un ciottolo ben levigato. Questa immagine richiama il passo biblico del ragazzino Davide che va al torrente, prende cinque ciottoli lisci e va contro il gigante Golia, il male (cfr. 1Sam 17).

Qui invece vediamo la Madonna, la Madre, la nostra mamma, che scende nell’oscurità del nostro cuore, scende in mezzo all’umanità che è all’oscuro, nelle tenebre del peccato.
C’è qualcuno, satana, che ci vuole tenere tra le sue grinfie, schiavi del peccato. La Madonna questo lo sa e per questo scende nell’oscurità, nella profondità e nessuno la ferma. La Madre è nella luce e nella grazia di Dio che la abita e la rende luminosa. Il peccato e le tenebre non l’hanno sfiorata. Lei è l’Immacolata, la tutta luce, la tutta bella.

Poiché una mamma conosce tutti i suoi figli, lei conosce i nostri cuori e conosce le virtù, i pregi, i difetti e le debolezze. Allora prende dal torrente della grazia di Dio cinque ciottoli.
Nel quadro ha già una pietra in mano e tende la sua mano per offrircela. Così il quadro ci dice: “Con queste pietre tu puoi sconfiggere il tuo Golia, satana, lo puoi tenere lontano, lo puoi abbattere, lo puoi distruggere. Puoi vincere le tue debolezze. Puoi vincere il tuo orgoglio, così ingombrante da non permettere alle orecchie del tuo cuore di ascoltare la voce di Dio”.

In questo atteggiamento Maria ci indica la strada della vittoria, ci indica la strada della risalita. Maria è madre di ogni uomo, lo sente figlio, e così scende anche nelle nostre tenebre. Non ha paura di sporcarsi perché lei ha vinto satana. Ecco che allora la Madre si fa vicina e ci offre l’arma per sconfiggerlo: la pietra.
La pietra è l’arma più semplice, è l’arma del povero, di chi non ha nulla. Contro satana non servono le bombe atomiche, i bombardieri etc., servono le cinque pietre: la preghiera, la confessione, la Parola di Dio, il digiuno, l’Eucaristia.

Eucaristia: quando io mi sento solo, dove devo andare?

Con la pietra della preghiera, prendendo in mano la corona del rosario, chiamiamo la Madonna: Mamma! Ogni volta che diciamo l’Ave Maria, la chiamiamo: Mamma! E la mamma si lascia intenerire dalla voce del proprio figlio che ha la febbre o che è malato e corre a quel letto. Maria si lascia intenerire nella preghiera del rosario.

E la Madonna cosa fa? Ci vuole portare a Gesù Eucarestia, all’incontro con Lui.

Ma noi non siamo preparati a questo incontro, allora ecco la confessione. È una pietra stupenda perché ci ridona lo splendore. La confessione ci ridona la Luce, che è quella stessa luce che vediamo sul volto della Madonna. Questo accade ogni volta che ci confessiamo: la luce che vediamo sul suo volto risplende anche sul nostro volto. È la luce di Dio che ci immerge, che ci avvolge e risplende sui nostri volti.

La Parola di Dio e il digiuno sono le altre pietre nel torrente.
[La Bibbia è la pietra da lanciare contro il Golia dell’inganno, n.d.r.]

Digiunare vuol dire fare uno spazio. Ci sono tante cose che ci ingombrano, intellettualmente e spiritualmente. Lasciare uno spazio vuoto nel nostro stomaco, in fondo vuol dire: “Signore riempi tu questo spazio, riempi tu la mia vita”. Quante cose abbiamo nel cassetto? Digiunare significa liberare il cassetto da tutte le cianfrusaglie.