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Il bastone che terrorizza Golia

«Il Filisteo gridò verso Davide: "Sono io forse un cane, perché tu venga a me con un bastone?". E quel Filisteo maledisse Davide in nome dei suoi dei. Poi il Filisteo gridò a Davide: "Fatti avanti e darò le tue carni agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche"» (1Sam 17,43-44).

Davide ora si trova davanti al suo Terrore, ma non trema, non fugge, perché? Perché ha il suo bastone. Il Filisteo lo schernisce proprio per questo, vorrebbe che Davide impugnasse una spada, ma Davide sa: è il bastone che terrorizza Golia. Terrore non ha paura delle armi, è avvezzo a quei rumori, a quelle grida di odio e di rabbia che ogni guerra suscita nei cuori. Quanti morti, quanti lutti, quante famiglie distrutte dal dolore hanno già visto i suoi occhi.
Ma quel bastone richiama la sua attenzione! Lo irrita e suscita in lui disprezzo per quel ragazzino che si appoggia con tanta fiducia a quel bastone.

Ma che segreto nasconde quel bastone? Quel bastone è segno della Croce di Cristo, è il segno dell’arma più potente che il mondo non potrà mai eguagliare: l’amore. Tutte le armi uccidono, solo la Croce dà vita.
La Croce è vittoria sul peccato e abbraccio al peccatore.
Terrore non sopporta la Croce, davanti ad essa manifesta tutto il suo disappunto: "Non puoi venire con un bastone contro di me che vengo a te con la spada, rispondi con la violenza alla mia minaccia, tira fuori tutta la tua arroganza, il tuo disprezzo, lasciati andare alla violenza. Perché ti ostini ad amare, perdonare, usare misericordia, confidare nel tuo Dio? Perché continui a credere che è la sua Croce che ti può salvare? Svegliati! Credi ancora nel Vangelo?".

Per te carissima “Pietra viva” che cos’è la Croce? Quando ogni giorno Golia ti grida contro, vai verso di lui appoggiato alla Croce? Ne senti la sua forza sanante e liberante che ti raggiunge e cambia il tuo cuore?
Siamo troppo immersi nella cultura di violenza del mondo che spesso non sentiamo più il significato di portare la Croce al collo, non ci lasciamo più toccare nel nostro intimo da questa forza, e come naufraghi ci rifugiamo in filosofie orientaleggianti, in energie positive esoterico magiche, nella forza, nell’illusione che è nella spada la nostra salvezza, non nel bastone, non nella Croce del nostro Salvatore.

Viviamo questo tempo di Avvento, con il bastone in mano!
Guardando il presepe vediamo la stessa fragilità della Croce: un Dio che si fa bambino, si fa fragile per sciogliere nella tenerezza e nell’amore i nostri cuori avvezzi alla violenza, all’impurità e all’arroganza. Amate Pietre lasciamoci rinnovare dal Dio-Bambino, Gesù, il Figlio di Maria.
Prendi il bastone … vinci il tuo Golia!

p. Giovanni dell’Immacolata