Famiglia
Siamo una Famiglia che vive unita per creare barriere d'amore attorno ai Cuori di Gesù e Maria e attorno ai cuori dei fratelli e sorelle che muoiono di freddo nel gelo e della logica di mercato.
Famiglia perché viviamo insieme, uomini e donne, che col tempo e la preghiera si trasformano in fratelli e sorelle. Insieme condividiamo l’apostolato, la preghiera, il lavoro, i pasti, nello spirito di una vera Famiglia. Il vivere in unità è un desiderio che Maria ha suscitato nei nostri cuori, perché la santità di ognuno dipende anche dalla collaborazione degli altri. Nessuno deve bastare a se stessi.
La solitudine imbruttisce, l’amore invece fa rimanere giovani. Quando si vive insieme tutto è più bello: la preghiera è più ascetica, la celebrazione dell’Eucaristia è più gioiosa, la comunione è più perfetta. Vogliamo vivere insieme per meglio combattere, insieme per meglio vivere il Vangelo, insieme per salvare l’umiltà. I consacrati devono essere esempio di relazioni vere, non guidate dall’egoismo e dai tornaconti personali ma dal vivo desiderio di unità. In una società in cui le persone corrono e sono segnate da linguaggi e atteggiamenti violenti, noi ci distingueremo nell’agire e nel parlare con dolcezza. Eviteremo gli scatti d’ira. Faremo tutto in spirito di letizia, non lasceremo agire l’agitazione e non ci metteremo l’uno contro l’altro.
Con i social network le relazioni possono arricchirsi, ma tante volte annebbiano i sentimenti di una relazione facciale. Siamo in rete per ore, ma non riusciamo a guardare il volto del fratello e fargli un sorriso. Per le esigenze della società si è fortemente tentati all’isolamento, ma poiché insieme si è più forti e per una testimonianza di comunione, cercheremo di fare le cose insieme e anche quando andremo per le strade procureremo di andare a due a due. Il nostro vivere insieme è l’esempio che uomini e donne possono ancora vivere la purezza coabitando nella stessa società, negli stessi ambienti, nella stessa famiglia. Si è oggi in una società in cui c’è ancora tanto da scoprire sulla reciprocità e complementarietà uomo-donna, in un tempo in cui bambini, giovani e adulti portano in sé le ferite di esperienze sbagliate con l’altro sesso.
In tale contesto, il padre fondatore della nostra Famiglia rispondendo alla domanda sul perché abbia pensato a una comunità mista, dice: «Viviamo insieme per guarire la ferita del rapporto uomo-donna, quella ferita che il peccato ha inciso su ciascuno di noi e siamo chiamati a lasciarci sanare a nostra volta. L’umanità che viene da noi è un’umanità ferita che cerca la guarigione, cerca di vedere in noi persone guarite».
Non è fuggendolo che si impara a vivere con l’altro sesso, ma vivendoci. Il vivere insieme, frati e suore, diventa scuola quotidiana e si conoscono così i limiti, ma soprattutto il valore, le capacità e le potenzialità dell’altro sesso. Se qualcuno per strada ci chiede il nome della nostra Famiglia religiosa, solitamente rispondiamo che siamo frati e suore di Maria. I Frati e le Suore di Maria costituiscono il nucleo di vita consacrata di questa Famiglia, ma essa è composta anche dai laici, che sono chiamati “Pietre vive” e “Operatori di shalom”.