Spiritualità carmelitana
Della spiritualità carmelitana, tenendo gli occhi su Teresa di Gesù Bambino, nostra santa protettrice, abbiamo attinto l’amore alla vita contemplativa, ritirata, tutta assorta nella «voce dello Sposo». Custodiamo la claustralità dei carmelitani per meditare e conoscere la Parola di Dio.
Nel linguaggio biblico il monte è il luogo dell’incontro con Dio, è luogo della sua manifestazione ed è tra i più mistici luoghi spirituali. Anche nei Vangeli vediamo come Gesù per entrare in dialogo profondo con il suo Abbà sale sul monte, dove trascorre la notte in preghiera.
Prima di salire sul monte bisogna però attrezzarsi, specialmente se è alto. Bisogna fare una scelta delle cose da portarsi nello zaino, poche cose per facilitare la salita. Lo stesso vale per la salita al Carmelo, che per i carmelitani e le carmelitane corrisponde al monte della contemplazione, della preghiera, della meraviglia, dell’ascolto, oltre ad essere il monte della perfezione nella vita spirituale.
Non si può salire al Carmelo carichi di cianfrusaglie poiché più leggeri si parte, più spediti si sale, e solo dopo aver rinunciato a beni, case, affetti, si diventa “padroni” del creato e adoratori del Creatore. Durante la salita al monte Carmelo è necessario purificarsi il cuore, la mente, il linguaggio, perché alla vetta c'è Dio che aspetta di essere lodato degnamente.
Grazie alla Bibbia sappiamo che sul Carmelo il profeta Elia ha ricevuto in dono una visione: dopo aver pregato sette volte, ha visto una nuvoletta, portatrice della pioggia che avrebbe ristorato l'arida terra. I biblisti hanno riconosciuto nella visione del profeta il prototipo della Vergine Maria che porta in grembo il Cristo, salvatore del genere umano. Secondo la tradizione del Carmelo, fu per questa fede che tra le case di alcuni eremiti, sulla suddetta montagna venne costruito l’antico santuario in onore alla Madre di Dio.
Il Carmelo, dunque, non rappresenta solo l’incontro con Dio ma anche con Maria, nostra dolcissima mamma.
Letteralmente la parola “Carmelo” significa “giardino fiorito”, e i fiori che riempiono il giardino del Carmelo sono i devoti di Maria, uomini e donne, frati e suore che, con un atto di consacrazione sono diventati “sua proprietà”.