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SENTINELLE SULLA CHIESA DI ROMA

Tre carismi per una Chiesa in cammino

Pietre vive… eccoci giunti all’ultimo appuntamento del periodico…mi raccomando non vi mettete a piangere questa estate perché ne sentite la nostalgia… godetevi il caldo e il sole che finalmente sembra essere arrivato!

Ed eccoci quindi a dare una “sbirciatina” a uno dei tanti interventi del nostro amato pontefice, che ancora una volta guida con affetto paterno il suo popolo verso la santità. Ci dice che Dio vuole una Chiesa in cammino, libera e liberante, basata su tre carismi: l’umiltà dell’ascolto, il carisma dell’insieme, e il coraggio della rinuncia. Una Chiesa che sa guardare i poveri, e che, al contrario del mondo, dove chi ha più mezzi parla di più, si fa piccola, perché Dio si manifesta agli umili e guarda dall’alto in basso solo per rialzare chi è caduto.

immaginiperiodico20190615fPapa Francesco ci indica sempre, da buon pastore, la strada da seguire: la via del cielo. Un cielo che si raggiunge facendo tante rinunce, perché, ci ricorda, «Dio spesso fa crescere togliendo e non aggiungendo». Mi viene in mente il passo del Vangelo dove si dice che nella vite si potano i tralci affinché il frutto sia più abbondante.

Dovremmo davvero in questo periodo estivo dove siamo presi da tante cose, saper rinunciare e non rimanere eterni indecisi. Il papa ci ricorda che a questo coraggio ci si arriva con l’umiltà dell’ascolto. Si deve smettere di essere al centro di noi stessi, fare spazio all’altro, saper crescere attraverso le umiliazioni.

Credo che sarebbe bello ed edificante se avessimo sempre gli occhi azzurri della Madonna, per vedere con lo sguardo del cielo ogni situazione, anche quella più difficile… Vi scorgeremmo certo un bel raggio di luce, che potremmo chiamare “speranza”. Una speranza che non può fare a meno dell’altro, dell’“insieme” della comunità. Mentre il diavolo ci vuole separati, il Buon Pastore ci vuole uniti per formare un solo gregge. Siamo chiamati a essere Chiesa come i primi discepoli che erano un cuor solo e un’anima sola. Siamo chiamati a metterci a servizio l’uno degli altri, non a essere autoreferenziali… ce lo insegna Gesù, lavando i piedi ai discepoli e con i suoi gesti e parole lungo tutto il Vangelo.

Sì, vivere in comunione è l’esperienza più bella da fare, perché insieme tutto è più bello, c’è più gioia, c’è più amore e l’amore si moltiplica per divisione: condividendo. Si soffre, ma allo stesso tempo si cresce e si va avanti in questa bella strada che ci porta tra le braccia del Padre. Lui ci aspetta… e crede in ciascuno di noi, sa che possiamo tornare a casa, attraverso la rinuncia, l’umiltà e la comunione. Il papa lo disse tanto tempo fa: «Non si va in cielo in carrozza». Armiamoci allora della fionda, della forza di volontà per non smarrirci nel cammino, ed essere sempre testimoni del Risorto. Buona estate a tutti!!!

 

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